Per Emilio Franco, Amministratore Delegato di Mediobanca SGR, l'anno che si apre offre ancora valore a chi punta sull'azionaria. E la gestione attiva sarà ancora più rilevante perché dopo il rally del 2019 sarà necessario essere più selettivi, tanto più in questo inizio 2020 che è partito con nuove tensioni geopolitiche dopo l'attacco Usa in Iraq.

Domanda: Le borse chiudono un 2019 molto brillante, dopo un 2018 che invece era stato deludente, ve lo aspettavate?
Risposta: A rendere particolarmente deludente il 2018 ha contribuito dicembre, in cui l'indice S&P 500 è crollato in 20 giorni del 16% circa. Tale movimento, esacerbato da fattori tecnici, è stato dettato dalla percezione di una Fed troppo aggressiva, a rischio di commettere un errore di politico monetaria e di causare la recessione. Il mercato aveva già fornito ai policy maker segnali di allarme con il flash crash di febbraio e i ribassi di ottobre. Ci aspettavamo un cambiamento da parte dell'autorità monetaria Usa in grado di far recuperare fiducia agli operatori e performance al mercato, come poi è stato, in modo tempestivo e potente.

Domanda: Secondo voi il rialzo proseguirò anche nel 2020?
Risposta: Il sostegno principale ai mercati nel 2019 è pervenuto dall'easing monetario. Tale elemento è destinato a perdurare, coadiuvato dall'allentamento delle tensioni commerciali e dallo stimolo cinese. Con il peggio alle nostre spalle da un punto di vista macro, nel 2020 dovremmo assistere a una stabilizzazione e riaccelerazione del ciclo mondiale che favorirà gli attivi rischiosi. Le valutazioni delle azioni attraenti rispetto ai bond e il posizionamento relativamente scarico di rischio degli investitori forniranno un sostegno ai listini.

Domanda: Quali sono i mercati azionari su cui siete più positivi per il 2020?
Risposta: In questi anni il mercato non è salito in modo uniforme. Alcuni settori presentano valutazioni elevate mentre altri trattano a sconto rispetto alle loro medie storiche o alle loro potenzialità. II listino statunitense ha le valutazioni meno convenienti e quelli europei offrono maggior probabilità di sovra performare. I settori ciclici dovrebbero riuscire a trarre maggiore vantaggio dall'ulteriore allungamento del ciclo generato dalle banche centrali. I mercati emergenti, penalizzati dai timori legati alla Cina nel 2018/19, ovvero rallentamento e trade war, potrebbero sorprendere in positiva

Domanda: Come sono andati i vostri fondi nel anche rispetto ai benchmark?
Risposta: L'aver creduto fin dall'inizio nel recupero dei risky asset, anche durante il pesante dicembre 2018, mantenendo intatto il beta dei portafogli, ha consentito ai nostri prodotti bilanciati e flessibili di maturare risultati ampiamente soddisfacenti, al pari di quanto fatto dai nostri prodotti gestiti con strategie fondamentali votate alla ricerca di alpha, sia bond che equity. Il 2019 è invece stato più delicato per le strategie quantitative dove i risultati sono stati meno omogenei.

Domanda: Gli investimenti tematici sono sempre più di attualità. Come vi state muovendo su tale tema?
Risposta: L'investimento tematico riflette sempre più i cambiamenti strutturali della nostra società e in quanto tale appare un trend di natura strutturale con un valore strategico. Il nostro obiettivo è guidare la clientela nella scelta dei temi evitando l'uso di un numero eccessivo di essi per non appiattire le performance verso un indice azionario globale, e identificando in modo chiaro l'esposizione ai differenti fattori di rischio associati all'investimento senza incorrere in semplici mode prive di valore finanziaria. In termini pratici vengono selezionate tematiche sempre decorrelate tra loro e, eventualmente, in grado di rispecchiare le esigenze di asset allocation contingenti come, ad esempio, investire in un filone che, grazie alla sua esposizione settoriale, renda il portafoglio più difensivo o aggressivo, ad esempio con tematiche quali la demografia piuttosto che l'intelligenza artificiale, per assecondare eventuali esigenze di natura tattica.

Domanda: Avete lanciato di recente il fondo Active Allocation, comparto a scadenza il cui collocamento si è chiuso il 23 dicembre scorso. Proporrete anche quest'anno altri fondi a scadenza?
Risposta: Si. Investire in una strategia di asset allocation dinamica con un orizzonte temporale definito permette di rispondere in modo efficiente ai possibili scenari, scarsamente prevedibili, anche alla luce della natura geopolitica degli shock. Mediobanca Active Allocation nelle fasi di mercato azionario rialzista è investito prevalentemente in asset rischiosi, con la strategia Global Dinamica Multiasset, mentre nelle fasi ribassiste il peso della strategia non direzionale sarà prevalente, con l'obiettivo di generare performance positive attraverso la rotazione settoriale verso i difensivi. La strategia Long Short, come elemento decorrelato rispetto al mercato ha, in uno scenario di tassi a zero, il ruolo difensivo in passato assunto dall'obbligazionario governativo: controbilanciare i bear market, ovvero i mercati ribassisti azionari. La combinazione delle due strategie con un approccio dinamico tende a contenere il ribasso, aspetto fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di distribuzione cedolare e di preservazione del capitale. Per differenziarci dagli strumenti passivi come gli Etf, Mediobanca Sgr si concentra su strategie a gestione dinamica e attiva, in grado di generare dell'extra rendimento per il cliente, remunerando adeguatamente il rischio assunto.

Intervista a cura di Paola Valentini, 4 gennaio 2020, Milano Finanza